Come scardinare il sistema tecnogeno

Vadim Zeland ha presentato il nuovo libro durante il Transurfing Day a Milano. Un evento per imparare a scardinare il sistema tecnogeno.

Come scardinare il sistema tecnogenoFinalmente arriva il momento più atteso del Transurfing Day svoltosi a Milano lo scorso 6 Aprile 2013; le oltre 1000 persone intervenute che attendono Vadim Zeland, l’autore russo dei 6 best-seller tradotti e pubblicati in Italia da Macrolibrarsi, lo vedono finalmente salire sul palco prendere posto ad un tavolo al fianco della sua interprete e traduttrice ufficiale, Vera Giovanna Bani.
Vadim Zeland è per la prima volta in Europa, di conseguenza l’evento è attesissimo da tutti i Transurfer italiani consapevoli dell’estrema riservatezza dell’autore.

I bestseller di Zeland oramai non si contano più

Come scardinare il sistema tecnogenoLo Spazio delle Varianti, Il Fruscio delle Stelle del Mattino, Avanti nel Passato, Transurfing Vivo, Oltre i Confini della Matrix. Senza contare il nuovo cofanetto Le Regole dello Specchio, contenente il quarto e quinto capitolo del Transurfing “Le Mele Cadono in Cielo” e “La gestione della Realtà”.

Da subito il suo stile appare umile, misurato… diverso da ogni altro oratore.

Si esprime senza nessuna enfasi con un’eloquenza estremamente precisa e controllata al punto poter sembrare quasi timidezza o eccessiva modestia.
La sostanza del Transurfing, sostiene non essere una sua invenzione, ma di essergli pervenuta da una sorta di “forza” esterna a lui che, come nella saga di Star Wars, permea il creato ed è disponibile a tutti ma che solo pochi eletti “disintossicati” riescono ad attingervi.
Non ha concesso interviste nè foto, nè tantomeno registrazioni, pertanto e’ difficile riassumere i vari passaggi dell’intervento di Zeland soprattutto a chi non conosce i termini e le tematiche trattate nei suoi libri.

Tuttavia proverò a riportare quando da lui espresso specificando però che si tratta della trascrizione di appunti presi a penna dal sottoscritto e uditi dalla voce di un interprete, con l’aggiunta di qualche integrazione personale volta ad agevolare la comprensione del tema anche per coloro che non hanno letto i suoi libri. Pertanto non posso garantire che il senso di quanto da me scritto corrisponda perfettamente con quanto Zeland volesse esprimere… spero vogliate comunque apprezzare lo sforzo.

Come scardinare il sistema tecnogenoStiamo assistendo ad un momento rilevante nella storia dell’umanità.

Il mondo nasce come un paradiso e le persone che lo abitano sono tutte creature meravigliose… purtroppo è la cultura ad essere disastrosa! Sono all’opera forze oscure che non sappiamo da dove provengono e di che natura siano, ma queste forze operano per trasformare il mondo rendendolo sempre più una prigione per l’uomo.

Occorre agire per rendere la terra un paradiso

L’uomo deve sforzarsi di agire con coerenza fra ciò che afferma di amare e volere e le azioni che invece compie contro natura. Basti pensare ai concimi chimici dannosi per la natura e per i cibi, agli organismi modificati geneticamente, ma senza soffermarci alle cose della natura guardiamo a come l’uomo tratta se stesso fino dalla nascita, l’uomo è riuscito a creare la fabbrica dei bambini!

Nasciamo come in una catena di montaggio e subito veniamo messi in batteria come polli, una sorta di macchina per la produzione di bambini che estirpati dalla madri appena nati negli ospedali, vengono messi tutti insieme in stanze collettive, nutriti allo stesso modo e poi allevati ed istruiti sempre in batteria… in asili… I genitori non fanno più i genitori, ma lavorano per un’altra macchina quella del lavoro. La storia dell’umanità in questo momento viaggia ad una velocità alla quale l’uomo non riesce ad adeguarsi.

Prima di proseguire oltre e capire l’essenza del Transurfing – strumento per ottenere la realtà che desideriamo – occorre per prima cosa smettere di avere paura!

La paura è quell’emozione che alimenta le forze oscure.

Come scardinare il sistema tecnogeno

Successivamente occorre uscire dal conformismo, uscire dai parametri dell’informazione comune e smettere di credere a ciò che vediamo e sentiamo.
Sapete bene come nella vostra realtà siete in grado di vedere e immaginare ciò che pensate… ma poi generalmente fate tutto il contrario di ciò che avete pensato, visto e immaginato!
Sia il ricco che il povero si disegnano la propria realtà per come la vedono; una realtà che è derivata della casualità e dalle singolari occorrenze capitate al singolo; luogo di nascita, lavori e proprietà dei genitori o delle famiglie… i punti di partenza possono essere molto diversi per ognuno di noi e portarci ad essere, per esempio, più o meno ricchi o più o meno poveri.

Ma sia per il ricco e sia per il povero tutto può cambiare in un attimo.

Per esempio se il ricco inizia a preoccuparsi di perdere la sua ricchezza le sue aspettative prenderanno forma lentamente ed un giorno non sarà più ricco come prima.
Analogamente se il povero inizia a pensare che i suoi problemi si stanno risolvendo ed immagina uno scenario migliore, la sua realtà prima o poi volgerà al meglio.

In pratica possono avvenire due cose nella realtà dell’uomo:

1) Le circostanze differenti, sia fortunate che sfortunate, gestiscono le persone.
2) Ma anche i “film” che pensiamo, gli scenari che immaginiamo formano le circostanze.
Purtroppo i pensieri sono molto difficili da gestire, ci sembra che si creino da soli e abbiano una vita propria, per questo gli uomini hanno imparato che è più facile gestire le azioni rispetto ai pensieri. E questo è quello che fa, gestisce le azioni e non i pensieri.

Immaginate che mentre siete impegnati a camminare per strada per i fatti vostri, arrivi un’estraneo che vi prenda per mano e vi conduca dove vuole lui… vi piacerebbe?

In realtà è questo che accade quotidianamente con i vostri pensieri! Lasciate che appaiano liberamente nella vostra mente e vi fate condurre dove essi desiderano. Ma chiedetevi da dove provengono questi pensieri, dalla vostra intenzione o dalla distrazione del caos delle informazioni esterne a cui avete prestato attenzione?

E’ fondamentale proiettare in testa il vostro “film” e non “film” altrui veicolati dalle informazioni esterne o dalle circostanze esterne.
Così facendo la vostra realtà non cambierà immediatamente… il tempo di risposta è lungo e il cambiamento è lento. Ma affinché il forma/pensiero si materializzi nella vostra realtà occorre che lo proiettiate continuativamente e insistentemente nella vostra mente come se fosse un film.

I nostri pensieri e le nostre memorie non ci appartengono nel senso che non le possediamo nella maniera che crediamo.

Gli astronauti quando sono in orbita nello spazio hanno riscontrato che la loro memoria cambia molto rispetto a quando sono sulla terra, in orbita rimane prevalentemente un memoria di breve periodo, per questo sono costretti a segnarsi tutto; hanno persino coniato una specie di “detto” che tradotto dal russo suona come: “La matita appuntita è meglio della memoria”… Può darsi che questo fenomeno dipenda dalla distanza dalla terra… non si sa ancora, ma dimostra che che i nostri pensieri e i nostri ricordi sono collocati nello spazio delle varianti.

L’uomo moderno, in questi ultimi anni, sta assistendo rispetto all’uomo di anni fa, ad un incremento incredibile del flusso di informazioni esterne di ogni genere e dal quale sta diventando sempre più dipendente ed intossicato… Questo fatto rende molto difficoltoso oggi stabilizzare la continuità e la persistenza del proprio “film” interiore che viene influenzato e contaminato dal flusso di informazioni provenienti da ogni dove: televisione, internet, social network, smart phones, sms, chat, etc etc.

Come scardinare il sistema tecnogenoIn questa difficile condizione cosa possiamo fare per rafforzare il nostro “film”?

I forma/pensieri hanno più forza quando anima e ragione lavorano insieme, questo avviene per esempio quando li scriviamo! Perciò è bene dare un forma scritta alla realtà che si desidera, al proprio “film”.
E’ importante sapere che nel caso fossimo pigri, svogliati o addirittura fossimo senza un nostro “film” personale da proiettarci nei nostri pensieri, il nostro “schermo” resterà vuoto e verrà occupato dalla proiezione di “film” altrui. Questo tipo di persone consumano passivamente ciò che vedono. Vivono film non loro.

Ma questi sono film che ha creato qualcun altro e riguardano qualcun altro e se sono così “proiettati” generalmente avranno portato successo o ricchezza a chi li ha generati (vedi moda, sport, lavoro…)

Purtroppo la maggior parte delle persone guarda film di altri perdendo così completamente identità e con essa la capacità di controllare il proprio destino vivendone uno altrui.

Compreso ciò è facile anche comprendere come manipolare e controllare il destino di milioni di persone…

Basta proiettare “film” ampiamente condivisibili che possano essere visualizzati in “loop” nelle menti di milioni di persone.
Questo è normale… è così… la vostra unica difesa sta nel delineare rapidamente il vostro “film”, il vostro “quadro finale”, il vostro “traguardo” il VOSTRO “fine”. Facendo attenzione che non lo abbiate preso dal campo delle informazioni esterne. Fatto questo, dovete fare girare incessantemente il vostro “film”.

Voi siete il regista e l’interprete del vostro film, solo una cosa non è vostra e non la potete controllare: la sceneggiatura! Come si realizzerà il vostro “film” non vi è dato saperlo…
La realtà è lo schermo nel quale verrà proiettato il vostro “film”, vi basti sapere questo.
Se vi limitate a ricevere informazioni passivamente vi troverete ad agire come macchine che eseguono un software installato dall’esterno.

Siete dei riceventi.

Il 99,9 % delle persone non gestisce la propria vita. Si adegua a vivere cio’ che gli capita.
Fotografare ciò che vedete e farlo vostro, non è come girare il vostro film ma è come girare un documentario di film altrui.
Per creare la vostra realtà dovete diventare dei trasmettitori! Dovete trasmettere il vostro film.

Come scardinare il sistema tecnogenoFare questo passaggio oggi è più difficile di un tempo

Perché oggi l’attenzione dell’uomo è in balia di troppe informazioni. Troppi “input” che lo conducono a ad una sorta di stress da insoddisfazione a causa della sensazione di non avere il tempo necessario per eseguire i troppi comandi.

L’eccesso di informazioni derivate dalla dipendenza dalla tecnologia ci fa apparire il tempo come accelerato. Ma si tratta solo di una nostra percezione di accelerazione del tempo… E’ una sensazione simile a quando si viaggia in autostrada e più andiamo veloce più la strada sembra stringersi. Analogamente se viaggiamo alla medesima velocità e la strada si restringe possiamo avere la percezione di aumento di velocità.

Dal 2001 circa la società è cambiata al punto che la vostra attenzione non vi appartiene più

E‘ dispersa fra lavoro, internet, tv social network, etc. E’ in atto una vera intossicazione da informazioni.
Provate a fare un esperimento: spegnete il cellulare, nascondete la televisione e il computer e isolatevi da ogni informazione. Sentirete un forte disagio e potreste provare anche malessere ed uno stato di panico.
In pochi riescono a stare in pace seduti ad ascoltare il nulla e pensare solo a se stessi… il pensiero immancabilmente volgerà all’esterno come una radio ricevente, attenta solo a ricevere, captare…
Se in testa avete un movimento caotico di pensieri che non riuscite a gestire è proprio perché i pensieri non appartengono più a voi come individui, ma appartengono alla “martix” delle informazioni.

L’uomo contemporaneo è diventato come un “gadget” con tutti le porte usb occupate.

Il mio nuovo libro, “Scardinare il sistema tecnogeno” che uscirà in Italia ad ottobre 2013 si occupa proprio di questo nuovo tema.

Se guardiamo la nostra realtà come una pellicola, l’oggi e’ solo un “frame”. La realtà si muove come si muove una pellicola nel proiettore e la forza e’ la manovella che gira la pellicola nel proiettore. La forza crea la vostra realtà solo se siete un trasmettitore… un proiettore.
La forza non e’ interessata ai consumatori o ai ricevitori. La forza sta dalla parte dei trasmettitori!

Esattamente come nel film “Matrix” il sistema fa di tutto per rendervi macchine a lui asservite, meri ricevitori.

Al sistema non serve un ingranaggio che non ruota con lui.
Il sistema opererà sempre per bloccare la vostra indipendenza e il vostro potenziale energetico per rendervi buoni servi incapaci di ribellione.
Fino a che la vostra attenzione sarà occupata dalla informazioni che provengono dall’esterno non avrete mai la realtà che volete.

Non sistemerete mai nulla! Per prima cosa dovete disconnettervi dal sistema e trovare un fine (film) vostro. Che possibilmente aiuti anche gli altri e ripetervi:

“Il mio progetto aiuta concretamente le persone e contemporaneamente aumenta il mio benessere…

Va tutto esattamente come desidero io! Le cose sono esattamente come le ho pensate io!”
Se questo diventerà un’abitudine vi trasformerete da ricevitori in trasmettitori.
Abbiamo un detto per descrivere i riceventi e i trasmettitori:
“Il ricevente di ciò che vede canta.
Il trasmettitore di ciò che canta vede.”

Di Massimo Dallaglio 09/04/2013

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