Daniele Pescara coordinatore di investitori arabi in Italia ci spiega il suo lavoro
Il mio core business è quello di assistere con la mia società Falcon Advice i clienti Italiani che voglio aprire una società a Dubai. In seguito al conseguimento di notevoli risultati professionali sono divenuto il punto di riferimento di importanti investitori Arabi che desiderano avere degli interessi in Italia, specificatamente del campo del made in Italy.
Che differenze ci sono tra investitori Arabi?
Quando si pensa al mondo arabo si tende a generalizzare, ma non è facile attirare questa tipologia di investitori, sia per un fatto culturale sia di comunicazione.
Basti pensare che solo gli Emirati Arabi Uniti hanno cinque dialetti, per non parlare della cultura e del rispetto reciproco alla base di ogni affare.
In un mercato divenuto globale anche le piccole aziende si devono rendere conto che non possono più pensare di lavorare solo con il mercato interno, ma devono avere una visione più lungimirante del business, sennò saranno destinati ben presto a chiudere, lasciando spazio a competitor che magari qualitativamente parlando sono inferiori,
ma avendo una visione globale degli affari emergono nel mercato internazionale.
Su cosa preferiscono investire gli imprenditori Arabi?
Dal punto di vista speculativo posso fare due esempi lampanti tra le notevoli differenze d’approccio all’investimento tra investitori Emiratini e i loro “cugini” del Qatar.
Gli investitori degli Emirati Arabi Uniti non disdegnano partecipazioni in aziende, acquisizione marchi, investimenti in brand di nicchia.
L’investitore Qatariota invece preferisce agire tramite fondi d’investimento, programmando interventi molto rilevanti dal punto di vista economico soprattutto in campo immobiliare.
Cosa consigli alle imprese Italiane che voglio attirare investitori?
Siamo un popolo bigotto, impreparato, non adatto al mercato globale.
Affrontiamo la quotidianità lavorativa pensando al passato, ai momenti d’oro italiani, sperando di rivivere i magnifici anni 80-90. Io invece consigli ai miei clienti di ricordare il glorioso passato, ma puntando al futuro.
Gli investitori del golfo hanno tutto:
“Preparazione scolastica internazionale, grandi competenze dal punto di vista della trattativa, una visione a lungo termine dei rapporti personali e lavorativi e non per ultima, una grande disponibilità di denaro liquido”.
Per loro è inconcepibile vedere annualmente la sfilata dei nostri politici che si recano a Dubai, Abu Dhabi e in altre città del golfo, cercando di elemosinare qualche spicciolo qua e là, per poi vedere cadere il governo in carica e ricominciare tutto da capo.
La stessa cosa vale per le aziende Italiane, servono interlocutori seri e aziende che lavorano anche il mese di Agosto se serve.
Burocrazia lenta, fiscalità asfissiante, coinvolgimenti emotivi sono il mix perfetto per non attirare investitori e quindi di fatto chiudere.
Qual’è il tuo ruolo?
Con la mia azienda Falcon Advice mi occupo dell’apertura di società (Dubai free zone company) per i clienti Italiani, ma anche della selezione di marchi e brand su cui i miei clienti Arabi vogliono investire.
Sono un facilitatore che mette in comunicazione questi due mondi, che di fatto necessitano l’uno dell’altro per conseguire un’obbiettivo comune.
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