Trasferirsi a vivere e lavorare in Spagna a Barcellona

Tony si è trasferito a Barcellona da un anno dopo 10 anni trascorsi a Tenerife

Scappato dall’Italia e dai giudizi degli “altri” in cerca della sua libertà, Tony trascorre 10 anni alle Canarie nell’isola di Tenerife; Da un anno si è trasferito a vivere e lavorare a Barcellona.
Ci racconta le diversità di vita e di lavoro per un italiano delle due località spagnole

Ciao Tony… dove ti trovi e da quanto?

Vivo a Barcellona da un anno, dopo aver vissuto per 10 anni a Tenerife.

Quando hai deciso di andartene dall’italia, cosa cercavi che non avevi qui?

Quando sono andato via fondamentalmente cercavo “libertà”… a volte la paura del giudizio, degli altri e della società possono reprimere una persona.

Qual’è stata la circostanza, magari anche banale che ti ha fatto decidere di partire?

La spinta a farmi decidere è stato un insieme di fattori: non “starci più dentro”, aver conosciuto un ragazzo stupendo durante un viaggio a Tenerife, una litigata con il direttore della stamperia dove lavoravo e l’essere stanco della routine.

E quale ti fa decire di restare dove sei?

Sono una persona curiosa nei confronti della vita, possiedo un forte spirito di ricerca e soprattutto ricerca infinita di quella cosa che si chiama felicità, questi due fattori mi hanno spinto prima a cercare, poi provare a vivere a Barcellona ed ora a rimanerci.

Come gira il mondo lavorativo da quelle parti?

La crisi è uguale qui, come in tutto il mondo. Appena arrivato a Tenerife mi sorprendevo della facilità con cui la gente lasciava un lavoro per cercarne un’altro, forti del fatto che il lavoro non scarseggiava e in un paio di giorni se ne trovava un altro. Adesso le cose sono cambiate, lavoro nella ristorazione, settore saturato e messo a dura prova dalla crisi nel settore immobiliare… sembra una barzelletta, ma è la pura verità. Negli ultimi anni la Spagna ha vissuto un’espansione immobiliare incredibile, che si è interrotta bruscamente con l’arrivo della CRISI. Tantissima gente di colpo si e`trovata senza lavoro e si è buttata nella ristorazione, provocando un collasso al settore. Quando sono venuto a Barcellona ho dovuto aspettare 5 mesi, prima che qualcuno si degnasse di rispondere a un mio curriculum..

Trasferirsi a vivere e lavorare in Spagna a BarcellonaSei soddisfatto di quello che fai?…

Sono molto soddisfatto di quello che faccio. Mi piace il contatto con la gente e sono felice quando “SE NE VANNO SORRIDENTI CON LA PANCIA PIENA. Oltretutto sono una persona responsabile e disciplinata, non mi risulta difficile una volta dentro, assumere un carico di responsabilità. Attualmente sono responsabile d’acquisto nel ristorante in cui lavoro.

Dimmi 3 aggettivi che descrivono la città in cui ti trovi

Barcellona è senza dubbio una città globale, organizzata e tollerante.

Come sono le persone e i rapporti interpersonali li da voi? E’ stato facile crearsi amicizie e relazioni?

I rapporti interpersonali cambiano molto tra Tenerife e Barcellona. Tenerife è una terra di passaggio per tantissima gente ed è stato difficilissimo creare una rete di rapporti solidi e più che altro duraturi, potrei dirti che in dieci anni posso veramente contare sulle dita delle mani le persone su cui posso fare affidamento, nonostante si conosca una quantità indicibile di persone. In un anno trascorso a Barcellona ho costruito piu`rapporti stabili, che non in 10 anni a Tenerife. È stato abbastanza facile trovare amici, soprattutto dopo aver partecipato ad un paio di corsi, uno di catalano e uno di photoshop; anche se il club di pattinaggio e stata la fonte principale di amicizie stabili.

Come si svolge la tua giornata?

In una giornata standard inizio a lavorare alle 9.30 e finisco alle 17.30, torno a casa in bici, e poi dipende… il martedi e il venerdi mi dedico al pattinaggio, il giovedi e il sabato esco con gli amici, mentre la domenica e il lunedi resto tranquillo in casita. Quando il mio giorno libero, che puo essere un giorno qualsiasi della settimana, coincide con quello di Ivan, il mio ragazzo, cogliamo l’occasione per uscire da Barcellona e conoscere le zone limitrofe.

Trasferirsi a vivere e lavorare in Spagna a BarcellonaIn futuro pensi di ritornare in Italia o….

In questo momento non penso di tornare in Italia per stabilirmi di nuovo, però non scarto l’idea che un giorno possa succedere.

C’è qualcosa che ti manca dell’Italia…

Sinceramente non mi manca niente in particolare, a volte – come in questo periodo – mi mancano i “sapori” di mia madre. Senza dubbio mi piacerebbe avere vicino alcune persone, questo si, però queste sono le conseguenze delle mie decisioni e le accetto.

Quando ti capita di tornare come ti senti?

Quando torno come mi sento…. buona domanda!!! È stata un po un’evoluzione. Ricordo che la prima volta che tornai a casa, dopo 2 giorni volevo scappare di nuovo.. mi sembrava di non appartenere più a Lipomo. Ho provato questa sensazione le prime due o tre volte, poi sono cambiato e quando tornavo, avevo paura di trovare i miei genitori vecchi. Adesso non ho nessuna sensazione in particolare, solo mi annoia l’aereo. Ah, si!!! Mi succede una cosa strana… Quando non torno per parecchio tempo e ho voglia di rivedere la mia gente, comincio a dimenticarmi lo spagnolo e a mischiare i due linguaggi… non sò, credo sia qualcosa di psicologico…

Quali sono le differenze culturali, modi di fare e di prendere le cose fra il tuo paese d’origine e la Spagna?

Prima di tutto l’apparenza… per gli spagnoli non è cosi importante “sembrare di essere”, anche per questo mi piace stare qui. Per esempio in Spagna, l’italiano ha la fama di essere quello che va in giro vestito Armani, con una Ferrari, ma con tanto di prestito per pagarli, l’importante è farsi vedere. In generale la gente si prende la vita con tranquillità, non esiste lo stress che ho conosciuto a Como. A Barcellona la gente vive tranquillamente, ma non come a Tenerife dove se chiami un idraulico ti dice che verra domani e domani ti dirà “ma ti ho detto domani!!”. In generale siamo molto simili, abbiamo la stessa discendenza, la stessa dieta mediterranea… anche se lo spagnolo è di temperamento più acceso rispetto all’italiano, durante una discussione gli animi si accendono prestissimo, noi siamo più calmi in questo senso.


Qual’è la cosa più bella che consiglieresti di visitare ….

Vale la pena visitare le Isole Canarie, un incantevole paradiso naturale ed anche le isole minori come La Palma, El Hierro e La Gomera sono una autentica oasi di tranquillità, pero bisogna andarci in inverno per apprezzare il clima fantastico di cui godono. Sapevi che Cristoforo Colombo prima di attraversare l’Atlantico fece tappa nelle Canarie? E che per il clima che trovò le chiamò le isole fortunate?
Se ti interessa l’architettura ci sono varie opere di Gaudì come la Sagrada Familia. A dire il vero, ogni città della Spagna è ricchissima di storia. Sono stato a Granada e ho visitato l’Halambra, si tratta di una reggia costruita durante l’invasione degli arabi, è enorme e conservata superbamente. La sua bellezza ti lascia a bocca aperta e se non mi sbaglio appartiene alle sette meraviglie del mondo.

Di Isabella Broggi 08/07/2011

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