Tiziano Terzani combina due linguaggi, fotografie e testi, dandoci un ritratto di un’Asia appassionatamente vissuta. Per chi ama i libri di reportage questo non è solamente un libro da leggere e sfogliare, ma soprattutto è un libro da vivere, come ha deciso lo stesso Tiziano Terzani, che per raccontarci Un Mondo che non Esiste Più, ha vissuto in un’ Asia che non esiste più.
All’inizio degli anni ’70, Terzani andò in Vietnam perché voleva capire la guerra e la rivoluzione.
Negli anni ‘80 andò in Cina, perché oltre alla politica cinese gli interessava la Cina. Ha stretto rapporti semplici, belli, autentici, con persone incontrate per caso oppure con re, guerriglieri o religiosi. Si è vestito di bianco per approdare al suo rifugio sull’Himalaya, dove le foto scattate dalla moglie Angela lo ritraggono a gambe incrociate nel suo rifugio senza elettricità, oppure fermo su una roccia a strapiombo su un vasto paesaggio di monti, mentre ne scruta l’orizzonte.
Tiziano Terzani giornalista e fotografo
Combina due linguaggi, fotografie e testi i quali si fondono insieme dandoci un ritratto di un’Asia appassionatamente vissuta, ma anche un ritratto di lui stesso, in quanto pellegrino Anam, cioè senza nome, egli parte alla ricerca della verità su se stesso, sul mistero della malattia che lo ha condotto alla morte e sulle cose del mondo.
Finalmente un autore che non ci illudeva.
Che non ci diceva che tutto nella vita ha da esser gratis, ma diceva: “Avete davanti due strade”? “Prendete quella in salita e vi troverete sempre bene”. La sua saggezza ci ha insegnato che si muore perché si è nati, e nel breve tempo in cui siamo al mondo bisogna prendere in mano la nostra vita e chiederci cosa ne vogliamo fare di questa “IRRIPETIBILE OCCASIONE”.
La sua saggezza è espletata nel suo libro “Un Mondo che non Esiste Più”
Un mondo che egli ha vissuto e che egli ha voluto condividere con il resto del mondo, raccontandolo, non solo a parole, ma anche con immagini scattate tutte dalla sua vecchia Leica, perché diceva: “L’immagine è un’esigenza, lì dove le parole da sole non bastano”!
…“Per un fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.
Bisogna capire cosa c’è dietro i fatti per poterli rappresentare. La fotografia – clic – quella la sanno fare tutti”… – Tiziano Terzani.
Di Jilian Cosci 20/02/2012