Rita Maggioli Belletti, una casalinga che segue suo marito, per motivi di lavoro, da sei mesi in Cina, ci racconta la vita di una famiglia italiana a Shanghai, dalle difficoltà linguistiche alla contrattazione nei mercati.
Quando hai deciso di lasciare definitivamente il nostro Paese?
Nel 1993, decidemmo di lasciare l’Italia, per andare in Siberia, dove mio marito aveva ottenuto un posto di lavoro. Poi ci siamo trasferiti in Francia, in seguito negli Usa, fino ad arrivare a Shanghai. Nel 1993 mio marito ed io avevamo una bimba di 6 anni e non fu certo una scelta facile, lasciare tutto, famiglia, parenti amici, una vita stabile, per cominciare una vita da “vagabondi”, anche perché, all’epoca eravamo molto giovani e non ci sentivamo certo coraggiosi, lo facemmo solo per lavoro…
Che attività svolgevi in Italia?
Io in Italia ero un’infermiera, presso l’ospedale civile di Ravenna.
Ora, quale attività svolgi a Shanghai?
A shanghai faccio la casalinga.
E’ stato difficile apprendere una lingua così difficile come il cinese?
A Shanghai siamo arrivati il 2 agosto del 2010 e dopo circa 2 mesi, mio marito ed io decidemmo di imparare il cinese mandarino, a dire la verità non è cosi difficile come sembra, è una lingua molto logica e come in tutte le lingue, ci sono frasi che bisogna imparare a memoria, senza chiedersi il perché; la grammatica nella lingua cinese è molto poca.
E’ stato difficile l’impatto con la cultura e la realtà asiatica?
A mio personale parere, direi di si, sono un popolo completamente diverso dalle altre culture in cui ho vissuto.
Come ti hanno accolto i cinesi?
Io non parlo cinese, quindi non e’ facile socializzare con loro, ma con quei pochi che ho conosciuto, che parlano inglese, è andata piuttosto bene.
Quali sono state le reazioni dei tuoi familiari e dei tuoi amici davanti alla tua decisione di trasferirti?
Dopo tanti anni all’estero, i miei amici, come del resto i miei familiari non si interrogano più su dove andiamo, non li sorprende più il luogo in cui andiamo, ma spesso la loro domanda è “dove andrete la prossima volta??” Perchè se è un posto interessante, gli vien voglia di venirci a trovare.
Per quale motivo hai deciso di abbandonare la tua città natale e trasferirti in un paese completamente diverso dal nostro?
Non sono io che scelgo dove andare, ma la compagnia di mio marito, che decide dove mandarci. Io sono solo una casalinga, che segue suo marito, per motivi di lavoro.
Dal punto di vista economico, la Cina è molto diversa dall’Italia, come lo è dal punto di vista culturale?
La Cina economicamente, e’ molto forte e qui la crisi sembra non essere mai passata.
Potresti descrivermi una tua giornata tipo nel grande continente asiatico?
Siamo qui da soli 6 mesi, perciò tutto è nuovo e tutto è da scoprire, per cui durante i weekend andiamo in giro a scoprire gli angoli più caratteristici della città. Ci sono mercati, dove si trova di tutto e di più, andiamo a far la spesa nei mercati locali, dove, per la loro cultura, bisogna contrattare sul prezzo e cercare di pagare meno tutto, anche mele, pere, verdure e carne!
Quali sono le feste più importanti per i cinesi?
La loro festa piu importante e’ ” il capodanno cinese” chiamata anche “La festa di primavera”o “capodanno lunare”.
Essendo quello tradizionale cinese un calendario lunisolare, i mesi iniziano in concomitanza con ogni novilunio; di conseguenza la data d’inizio del primo mese, e dunque del capodanno, può variare di circa 29 giorni, venendo a coincidere con la seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno, evento che può avvenire fra il 21 gennaio ed il 19 febbraio del calendario gregoriano.
Sapresti dirmi quali sono le maggiori differenze tra la mentalità italiana e quella cinese?
Si, gli italiani sono un popolo che si lamenta sempre e che crede che tutto gli sia dovuto, casa, lavoro, sanità. Mentre qui il lavoro lo creano, lo cercano, lo Stato non da niente, se vuoi sopravvivere devi lavorare.
Purtroppo dell’Italia non mi manca niente, anche perchè io considero la mia famiglia composta da poche persone: mio marito, mia figlia, e mio genero ed anche se vivono a Dubai, li vedo molto spesso.
Se tu potessi creare una realtà perfetta quali aspetti prenderesti dell’Italia e quali della Cina?
Dell’Italia sicuramente prenderei il cibo e la moda, mentre della Cina prenderei la sicurezza personale, la tranquillità che la città infonde, puoi andare in giro di giorno o di notte con la sicurezza che nessuno ti aggredisce, cosa che purtroppo oggi in Italia questo accade spesso. Della Cina apprezzo anche la facilità con cui le molte etnie vivono tutte assieme, senza tanti problemi!
Consiglieresti ai giovani italiani di trasferirsi a Shanghai?
Personalmente si, consiglio ai giovani di fare un esperienza a Shanghai, perché offre moltissime opportunità!
Shanghai è una bella città in cui vivere?
Si, Shanghai è una bellissima città in cui vivere, perchè c’e’ molto verde, bellissimi parchi e soprattutto non ci si annoia mai !!
I desideri che avevi nel cassetto si sono realizzati?
Direi di si, la cosa di cui siamo molto fieri è che nostra figlia è cresciuta in molti paesi con diverse culture, parla correntemente 4/5 lingue, ma la cosa più importante è che non sa cosa sia il razzismo, essendo lei una extracomunitaria!
Sapresti descrivermi la cultura cinese?
Si, direi di si:
1) i cinesi sono molto attaccati alle proprie radici, infatti, anche quando si trasferiscono all’estero e formano i loro quartieri, i cosiddetti Chinatown, continuano ad avere i loro giornali, le loro case tipiche cinesi, le loro decorazioni.
2) I cinesi hanno difficoltà ad accettare la cultura altrui, (e qui potremmo anche aprire un lungo discorso. Ad esempio a Shanghai siamo circa 23 milioni di persone, di cui almeno 20 milioni di cinesi, e veramente, pochi parlano inglese, anche nei grandi magazzini, non parlano inglese, per cui gli stranieri che sono qui, devono per forza imparare il cinese, per una sorta di sopravvivenza).
Cosa ti ha lasciato l’Italia?
L’Italia, mi ha lasciato un bellissimo ricordo, anche perchè eravamo giovani e avevamo tanti amici, quando siamo andati via. Torniamo in Italia almeno 1 volta all’anno, per ritrovare la famiglia ed i vecchi amici, per ritrovare i i sapori del nostro cibo e forse per ritrovare anche un po’ delle nostre radici, che dopo tanti anni, si sono un po’ perse per strada.
I Paesi in cui ho vissuto sono tanti, dalla Siberia, all’ Europa, agli Usa, al Sud America, agli Emirati Arabi, fino ad arrivare alla Cina. Di tutti questi Paesi, non c’è uno migliore degli altri, perché sono tutti diversi, tutti hanno la loro cultura, il loro cibo, il loro modo di vivere, ma ognuno di questi Paesi ha lasciato in me un qualcosa di speciale. In qualche Paese ho lasciato molti amici, in qualche Paese ho lasciato una bellissima casa, altri Paesi mi hanno lasciato un bel ricordo. In questi anni di tanto “vagabondaggio” non ho rimorsi, io e mio marito siamo riusciti ad avere una figlia davvero speciale, abbiamo conosciuto tante persone, tutte diverse fra loro, di tante etnie diverse e anche loro hanno arricchito il nostro bagaglio culturale personale, e se dovessi, personalmente dare un consiglio ai giovani direi che bisogna prendere le opportunità che la vita ci offre, prendere il primo treno che passa, vivere tutte le esperienze a pieno, perchè anche se inizialmente sembrano negative, dopo ci si rende conto che quelle esperienze ci hanno insegnato qualcosa!! Io posso dire che, dopo tanti anni, dove tutto non è sempre rose e fiori, dove ogni mio trasferimento è stato sempre un rimettersi in gioco, indubbiamente è stata UN’ ESPERIENZA ESTREMAMENTE POSITIVA CHE RIFAREI SUBITO !!
Di Nicole Cascione 03/07/2011